ASUS ROG Swift PG278Q, per segnare una svolta nel gaming - ASUS ROG Swift PG278Q in test

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ASUS ROG Swift PG278Q in test

Colour banding

Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità.

Colour banding 01 Colour banding 02Colour banding 03 Colour banding 04 

Si tratta di un pannello TN da 8-bit e su questo test il monitor non ha avuto problemi. Sulla carta avremmo dato per certo un comportamento meno convincente. Meglio così!

Uniformità

Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. La differenza massima registrata è risultata pari al 17%, con una media dell’11%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 3,4, con una media dell’1,8. Possiamo dire che il risultato è sufficiente.

Uniformità luminos Uniformità colore

Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità.

Backlight 01 Backlight 02

Il lato sinistro risulta più chiaro rispetto alle altre zone del display e in condizioni particolari si avverte un leggero bleeding negli angoli in basso. 

Angoli di visione

In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS e PLS; seguono i VA e infine i TN.

Angoli di visione

Qui si mettono in mostra i maggiori limiti del pannello TN. Basta spostarsi di pochi centimetri per cominciare a notare variazioni di tonalità. Bisogna posizionarsi sempre nel migliore dei modi rispetto al monitor per non incorrere in varie alterazioni, specialmente sull’asse verticale, noto punto debole dei TN. Con un'immagine completamente nera l'effetto glow non dà bagliori come in pannelli di tipo IPS, ma come si può vedere anche qui l'angolo di visione incide sulla riproduzione.

Glow

Reattività

Per testarne la reattività abbiamo utilizzato il software PixPerAn (macchinina) e il tool presente su TestUfo.com. Per i setting di overdrive disponibili nell’ASUS PG278Q, Extreme, Normale e Disattiva, sono state catturare dieci foto con la fotocamera impostata con ISO 3200. Per il test ufo abbiamo riportato il risultato medio, mentre per l’auto vengono confrontati il risultato migliore e peggiore dei 10 scatti.

Reattività Disattivo Reattività Normale

Reattività Extreme Reattività ULMB

Reattività

Partiamo da un presupposto: l'ASUS PG278Q non è mai lento. Con l'overdrive disattivato è comunque piuttosto veloce e la media dei risultati è soddisfacente, anche se il risultato peggiore potrebbe far pensare diversamente. L'impostazione Extreme mostra invece il reverse ghost in più di qualche occasione, manifestando un setting spinto. La via di mezzo, Normale, risulta l'opzione consigliata, dato che l'effetto ghost non è marcato e il reverse ghost è davvero molto raro. Il vero vincitore in questo test è però l'Ultra Low Motion Blur che restituisce un'immagine quasi sempre priva di effetto ghost; i dieci risultati sono stati praticamente tutti uguali, senza considerare il fatto che in più di qualche occasione abbiamo fotografato il frame completamente nero. Nel test dell'ufo, la differenza con gli altri setting è netta, soprattutto per la definizione dell'oggetto in movimento più che nell'effetto scia, ma è riscontrabile più che altro di persona. 

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